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Il Museo dell'Olio e delle Tradizioni locali, č di carattere locale e mira al recupero e alla difesa della cultura, soprattutto alla valorizzazione del patrimonio artistico presente all'interno delle chiese e del palazzo Massimo. E' situato nell'ex frantoio del seicentesco Palazzo Massimo. Viene proposto un "percorso" incentrato sulla memoria e sulla presentazione degli aspetti sociologici e antropologici inerenti la cultura contadina dei secoli scorsi.
Il Museo sta valorizzando il centro storico di Roccasecca dei Volsci, gią sede di suggestive bellezze architettoniche. Inoltre interpreta la profonda necessitą di recuperare le radici culturali-folcloristiche-tradizionali di un popolo, di un'area, e di un periodo storico e, contemporaneamente, il bisogno sentito di "raccontare" anche con mezzi nuovi tecnologici.
Con questa iniziativa si vuole valorizzare la cultura dell'olio e riportare alla luce mestieri antichi, scomparsi, o mutati nel tempo.
Sono mestieri che insegnano la fatica, la saggezza e la sapienza di gestualitą ormai dimenticate, che da secoli si sono ripetute per creare manufatti, oggetti vari. Molte erano le attivitą artigianali e commerciali che tenevano vivo l’antico borgo medievale. Vi era il calzolaio, il barbiere, la fruttivendola, il fornaio, il frantoiano, il falegname, il fabbro, l’elettricista, il mastro muratore, la sarta; inoltre vi erano negozi di scarpe, di stoffe, di alimentari, di sali e tabacchi, una merceria. Dall’esterno veniva lo “stracciarólo”, lo stagnaro, l’arrotino, l’ “aggiusta sedie”.
Si prevede, pertanto, l’esposizione di manufatti, strumenti di lavoro e altri documenti (fotografie e manoscritti) relativi alla civiltą contadina, pastorale e artigianale. Un "museo vivente", capace di riportare alla luce quelle tradizioni della civiltą contadina che si stanno perdendo, per essere tramandate ai posteri.
E' importante la collaborazione del mondo scolastico e delle associazioni.
Il Museo, inoltre, raccoglie testimonianze archeologiche raccolte e ritrovate nel territorio comunale.